Olivello

L’olivello spinoso ( Elaeagnus o Hippophae) appartiene alla famiglia delle Eleagnacee ed al genere delle Hippophae, il quale è ancora poco chiaro, tuttavia, ci sono considerate sette specie. È distribuito naturalmente nelle zone desertiche temperate e fredde in regioni dell’Himalaya nordoccidentale (2590–4175 m; sopra la media livello del mare).
L’olivello è un arbusto deciduo, che può raggiungere i 3-4 m di altezza, dioico, ramificato che presenta delle foglie metamorfe ben più note come spine.
Il complesso apparato radicale con noduli che fissano l’azoto, con associazione simbiotica, rende l’olivello un pioniere ottimale per la conservazione dell’acqua e del suolo nelle aree erose. Le foglie sono alterne, strette e lanceolate, di colore grigio argento.
Le piante femminili producono frutti simili a bacche di 6-9 mm di diametro, morbido, succoso e ricco di oli. Le bacche mature sono simili a drupe e di colore arancio/rosso, costituito da un unico seme circondato da un tessuto esterno carnoso. I semi sono di colore marrone scuro, lucido, di forma da ovoidale a ellittica e di dimensioni di 2,8-4,2 mm (Rousi, 1971; Bartish et al., 2002).

Sino ad oggi sono stati identificati vari composti bioattivi nelle bacche e nelle foglie dell’olivello spinoso, i quali hanno mostrato interesse speciale.
Le bacche hanno una composizione unica, combinando un un insieme di molecole che solitamente si trovano solo separatamente. I componenti bioattivi variano con la maturità del frutto, la dimensione del frutto, la specie, l’area geografica, luoghi, clima e metodi di estrazione.
Le bacche rappresentano una fonte ricca di composti preziosi come vitamine (C ed E), carotenoidi (carotene, licopene, luteina e zeaxantina), flavonoidi, acidi organici, amminoacidi, micro e macronutrienti.